L' Assiro
“ Così dunque dice il Signore, l'Eterno degli eserciti: O popolo mio, che abiti in Sion, non temere l'Assiro, benché ti batta di verga e alzi su te il bastone, come fece l'Egitto! Ancora un breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, e l'ira mia si volgerà alla loro distruzione. L'Eterno degli eserciti leverà contro di lui la frusta, come quando colpì Madian, alla roccia d'Oreb; e come alzò il suo bastone sul mare, così l'alzerà ancora, come in Egitto. E, in quel giorno, il suo carico ti cadrà dalle spalle, e il suo giogo di sul collo; il giogo sarà scosso dalla tua forza rigogliosa.” (Is.10:24-27)
Nella Parola di Dio, questi popoli dominatori, quali gli egiziani, gli assiri ecc., oltre ad un valore storico hanno un valore spirituale. Ognuno di loro rappresenta una figura delle diverse potenze che possono dominare sui figli di Dio.
Gli assiri dunque,sono una figura ben distinta e qualificabile di spiriti delle tenebre.
Ma vogliamo analizzare, questo passo in Isaia 10:24-27 dove parla degli assiri. Il primo verso di questo passo indica tre aspetti essenziali:
1°) “O popolo mio”;
2°) “che abiti in. Sion”;
3°) “…non temere l'Assiro.”
1°) Chi è dunque il popolo di Dio? In Giov. 1:12 troviamo: “ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio”
Ecco chi è il popolo Suo, coloro che lo hanno accettato nel proprio cuore e lavato le loro vesti con il sangue prezioso dell'Agnello di Dio. (Rom. 5:9).
2°) Che significa abitare in Sion? Nel Salmo 2:6: è scritto: “Ho insediato il mio Re sopra Sion, il mio monte santo”.
Quindi abitare in Sion è la conseguenza spirituale alla decisione di seguire Gesù. Tutti quelli che seguono Gesù abitano in Sion. Il monte Sion è la posizione spirituale di potenza dei figlioli di Dio (Is. 2:1-5) .
Eppure abbiamo letto in Is.10:24; che c’è questo nemico che opprime il popolo di Dio nonostante abiti sul monte (potenza) di Dio. Sembrerebbe proprio una contraddizione, poiché se il monte Sion è la dimora del Signore, il Suo monte santo, il nemico non potrebbe mai attaccare ne opprimere i figli di Dio.
3°) Ma vediamo chi era l'Assiro e che significato spirituale ha.
Dai libri di storia apprendiamo, che il re Assiro organizzava tutti gli anni una campagna per ottenere il tributo dai re vassalli. Questi dominavano su un insieme di paesi che dovevano praticamente riconquistare tutti gli anni. Ecco quindi la maniera di dominare degli assiri, potremmo dire a distanza.
Come quando un ragazzo tiene legata con una sottile cordicella un aquilone che vibra nel cielo e mentre può sembrare libera di volare in realtà è manovrata e guidata dal ragazzo. Noi possiamo aver accettato Gesù ed essere stati da Lui battezzati nello spirito, ma potremmo ancora essere oppressi e legati da determinate potenze diaboliche. Spiritualmente noi siamo usciti dall’ Egitto (conversione-passaggio mar Rosso) ed abitiamo in Canaan (Regno di Dio) eppure queste potenze possono ancora opprimerci.
Gli assiri per noi possono essere diverse realtà spirituali negative, differenti da persona a persona. Esse comunque sono potenze che non siamo riusciti ancora a vincere, nonostante la nostra posizione. Potenze diaboliche che ritornano periodicamente, ad intervalli di tempo, per predarci e sottoporci ad oppressione, togliendoci oro e tutto ciò che abbiamo di più prezioso in Gesù come la pace, la gioia, la fede, l'amore.
Quindi si manifestano in alcuni credenti con l'irritazione, in altri con la critica, in altri con l'odio, la malattia, stati depressivi, rancori, impurità, orgoglio, egoismo, dubbio, infedeltà.
Cosi mentre abbiamo l'impressione di essere del tutto liberi, ecco che si ripresentano tali spiriti, riscuotendo il tributo dal nostro essere e poi se ne vanno per tornarvi in un altro momento.
Qualcuno mi chiedeva, a proposito di questo argomento, se c'erano delle condizioni che potevano favorire il continuo riflusso di "questi assiri" ed anche, da cosa dipende l'indignazione di Dio?
Certamente è buono osservare con attenzione, le condizioni spirituali dei figli di Dio in tale periodo storico. Dando uno sguardo in 2 Cronache dal cap. 28° al 32° notiamo come prima del re Ezechia c’erano state idolatrie ed erano stati commessi peccati di ogni genere, abbandono totale del culto al Signore e di conseguenza maledizione e povertà spirituale (2 Cron.29:9).
Ecco le condizioni più favorevoli affinché questi spiriti maligni ritornino. La debolezza spirituale dovuta a ribellione verso il Signore e verso tutti,pigrizia nella lettura, meditazione e preghiera, determinano insicurezza nel nostro spirito ed inquinamento della nostra fede. Ed è proprio la fede inquinata che il nemico cerca, per poterci attaccare e distruggere completamente.
Per fede inquinata s’intende una fede indirizzata ai propri scopi ed interessi, senza considerare che essa cresce e si sviluppa solo in funzione del piano e della volontà che Dio ha per noi.
Infine il verso 25 di Isaia cap. 10 ci parla di un tempo d'indignazione di Dio che cesserà. Perché il Signore si è indignato, non certo per delle buone opere che noi avremmo potuto fare, ma per i nostri peccati, sbagli e ribellioni in genere. Ed è bene per noi credenti tenere in buona considerazione tale atteggiamento d' indignazione da parte del Signore, perché Egli non ci perdonerà peccati, falli o mancanze solo perché li abbiamo confessati, ma essa (l’indignazione) cesserà quando noi avremo riconosciuto la gravità del nostro peccato o atteggiamento sbagliato e ne saremo profondamente pentiti, tanto da non farlo più.
Noi non possiamo usare il sangue di Gesù come un detergente da utilizzare nella lavatrice della nostra bella confessione e rialzarci dopo soddisfatti e felici. È necessario rendersi conto prima del dispiacere e dolore che abbiamo procurato al Signore, quindi cambiare atteggiamento avendo fede che il Signore ci aiuterà in questa battaglia, ottenendo la vittoria sull' “Assiro”. Amen.
LA FAMIGLIA
L’obbiettivo di questo studio è mettere a fuoco i diversi “Ruoli” nella famiglia.
Ruolo dell’uomo:
- Come marito (compagno ideale per la moglie)
- Come padre (educatore)
- Come capofamiglia (autorità guida ed esempio
Ruolo della donna:
- Come moglie (aiuto convenevole per il marito)
- Come madre (educatrice)
- Come intermediaria (mediatrice tra marito e figlio)
Ruolo transitorio del figlio:
- Di sottomissione
- Di pazienza (per poter mostrare la propria personalità, imparando e crescendo in maturità in tutti i campi)
- Di aiuto (Salmo 127: 4-5)
Lo studio in questione non è basato su esperienze “naturali”, ma si vuole estrapolare la figura di famiglia ideale come concepita dal Signore durante la creazione dell’universo.
Considereremo, quindi, la famiglia come Lui l’ha ideata e come vorrebbe che fosse. Dio, infatti, ha creato ogni cosa per mettere al centro di essa l’uomo e la donna.
L’uomo (maschio e femmina) è molto prezioso agli occhi di Dio, Egli ha investito tutto su di lui, perciò la fam. riveste un’ importanza notevole per i piani che il Signore ha con la creatura dall’alito vitale.
L’Eterno vede nella fam. il carro trainante che fa proseguire e sviluppare la creazione fino al compimento del piano universale voluto da Lui.
In Genesi 1:28 è scritto: “E Dio li benedisse; e Dio disse loro: "Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra".
La famiglia in origine aveva come unico obbiettivo portare l’uomo a comprendere ed elevarsi nello spirito dopo aver imparato a governare la terra. Tale obiettivo, non era molto difficile se si pensa che non c’era ancora il peccato e le sue conseguenze.
Il figlio, in seno alla famiglia, imparava dai genitori le vie del Signore prendendo esempio da loro, praticandole fino al giorno in cui sarebbe stato pronto per vivere in un’altra dimensione spirituale con un “Corpo Glorificato” come è successo per alcuni uomini rapiti nello spirito ad es. Enoc (Gen.5:24), Mosè (Deut.34:6) ed Elia (II Re 2:12).
Il “Corpo Glorificato” è simile a quello di Gesù dopo la resurrezione dai morti, Visibile e invisibile allo stesso tempo, capace di attraversare i muri e spostarsi velocemente, un esempio lo abbiamo teoricamente in 1 Cor. 15:42-44:
“ Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. È seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale, e vi è corpo spirituale.”
Il Signore metteva l’uomo nelle condizioni ideali per raggiungere questa maturità spirituale per poter godere più da vicino la Sua presenza diventando così cittadini celesti come è scritto in Filippesi 3:20-21:
“La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose.”
Nonostante le condizioni favorevoli, per l’essere umano il raggiungimento di questa meta era una conquista grandissima, prestigiosa e sensazionale, una sublimazione che suscitava nel Signore un’immensa gioia, poiché da quel momento iniziava un vero e profondo rapporto con Lui.
Stesso discorso non si può fare con gli Angeli, ugualmente creati dal Signore ma con una personalità spirituale ben definita, liberi anche di servire Dio, cittadini celesti per nascita ma inferiori all’uomo nella sfera creativa infatti in Ebrei 1.14 è scritto : ”non sono essi spiriti servitori?”
L’uomo quindi è per Dio molto più importante ed è stato messo al centro del creato, poiché, arrivare alla maturità spirituale in modo libero ed autonomo è di gran lunga superiore che averla ricevuta in dono come nel caso degli angeli.
Per Dio l’uomo è quella creatura capace di partire dal nulla e arrivare all’eternità. Questo era il piano di Dio per l’uomo ed è rimasto invariato dopo il peccato.
Compito dunque e scopo della famiglia era di portare i figli a tale conoscenza in maniera graduale, avevano tutto il tempo che volevano, teoricamente e praticamente. Il peccato non ha potuto cambiare il piano meraviglioso di Dio, ma il Signore ha semplicemente cambiato strategia. Gesù è la nuova vita, la Via per raggiungere il Padre, il resto è rimasto invariato (Ebrei 10:20 e Atti 9:2);
La famiglia dopo la caduta
Anche il compito suo non è cambiato dopo la caduta? No, abbiamo detto che solo lo scopo di Dio è rimasto immutato, per il resto qualche cambiamento c’è stato.
Il ruolo principale è rimasto lo stesso, cioè la culla della personalità dell’individuo, in più è anche il crogiolo ove si forgia la persona per poi essere proiettata nella società. Non basta trasmettere teoricamente e praticamente ai propri figli la conoscenza e la Via di Dio (già questo risultato non sarebbe poco) ma bisogna:
- Proteggere i figli nello spirito proprio come facciamo nel mondo naturale, stando attenti che non si scottino col fuoco, che non affoghino ecc. , così dobbiamo farlo anche nel mondo invisibile. Non dobbiamo, non possiamo, permettere che si nutrano di tutto quello che il mondo offre, noi siamo per loro un filtro e uno scudo che può parare e filtrare, ovviamente fin dove è possibile, tutto ciò che potrebbe in qualche maniera danneggiarli. Ovviamente questo discorso si estende a tutti quelli che hanno la responsabilità di un minore. Un modo semplice , ma efficace è presentare i propri figli al Signore ogni giorno benedicendoli in preghiera.
- Guidarli affinché non cadano nelle trappole del diavolo. Facendo loro conoscere la Parola di Dio già dalla tenera età, sarà come accumulare per loro ricchezze piano piano che utilizzeranno nel momento opportuno. Abituare i nostri figli alla preghiera ed alla meditazione della Parola non è un’idea da scartare con leggerezza, noi siamo le guide, gli istruttori e gli insegnanti dei nostri figli. Portiamoli alle scuole domenicali, ai campeggi cristiani, nel nostro piccolo raccontiamo non favole tradizionali, ma storie bibliche adattate alle loro età. Prima di metterli a dormire preghiamo con loro, non trascuriamo mai la preghiera nella nostra famiglia anche nelle piccole cose.
- Fortificarli finché un giorno siano capaci di discernere ciò che è prezioso da ciò che non lo è. Dobbiamo svezzarli non solo naturalmente ma anche e soprattutto spiritualmente facendo aprire i loro occhi , pian piano e con sapienza, per far vedere loro un mondo invisibile, ma reale che diversamente e senza indicazioni non riuscirebbero a notare. Equipaggiarli con le armi necessarie ed una buona armatura per difendersi o attaccare vincendo (nel nome di Gesù) il nemico delle nostre anime.
- Combattere al loro fianco le varie battaglie spirituali in cui vengono a trovarsi ed anche quelle non ancora di loro conoscenza con un’attività di preghiera e digiuno specifica per sostenerli nello spirito, come Gesù ha fatto con Pietro e tutti i discepoli.
Luca 22:31-32 “Il Signore disse ancora: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno”.
La famiglia ha un ruolo importante nella formazione spirituale, psicologica e naturale dell’individuo. Molti problemi psicologici di persone (se non tutti) hanno le loro radici nell’ambito familiare, lo stesso vale per quelli spirituali. Abituare i nostri figli a buone abitudini sarà meglio per noi quanto per loro, al contrario lasciarli tutto il giorno davanti alla tv per non darci fastidio, sarà molto pericoloso e dannoso per le loro vite. Dire ai nostri bambini “sei scemo, cretino, stupido, ecc.” porterà insicurezza, complessi di inferiorità e rigetto nel futuro uomo. Usare autorità sui figli senza amore provocherà in loro ribellione e violenza verso tutte le forme di autorità. Adottare lo stesso metodo di formazione per tutti i figli porterà diversi incompresi, bisogna usare comprensione, attenzione ed atteggiamenti differenti in base alla personalità di ogni singolo figlio (ciò non significa favorirne uno a danno dell’altro).
Questi sono alcuni esempi di situazioni familiari e le loro conseguenze, ma c’è ne sarebbero tanti altri, ecco perché è indispensabile per allevare i futuri uomini, molta sapienza da parte di Dio senza la quale falliremmo il nostro mandato famigliare.
La famiglia è campo di missione, è la prima chiesa
Gesù nel paragonare la Sua chiesa alla Sposa che aspetta lo Sposo, ha voluto dare una chiara visione di ciò che la famiglia rappresenta per Lui (Apocalisse 21:2). Gli sposi non raggiungono l’apice del loro rapporto con il matrimonio ma quello è solo l’inizio. Dio ha una grande considerazione della famiglia dando un nome a tutte come è scritto in Efesini 3:5.
Essa rappresenta il nucleo principale come per la cellula naturale, nel dizionario troviamo che “Il nucleo è la sede in cui si trova racchiuso il messaggio genetico, cioè tutto l’insieme delle informazioni necessarie a produrre una cellula uguale. Lo sviluppo delle cellule avviene per divisione: una cellula madre si divide in due figlie a lei eguali”. La divisione inizia dal nucleo, da questa piccola particella partono le informazioni per trasmettere caratteri da una cellula all’altra e quindi da un individuo ai suoi figli.
La famiglia è il punto di partenza dei piani del Signore, attraverso la quale l’uomo ha la possibilità di realizzare l’intento Divino. Immaginiamo per un’istante cosa sarebbe la vita senza il nucleo cellulare: non si potrebbe ne moltiplicarsi ne trasmettere informazioni per un’altra vita.
Allora, cosa sarebbe il piano di Dio senza la famiglia?
L’individuo avrebbe poche possibilità di sopravvivenza e ancor meno di poter raggiungere quella figura di uomo maturo spirituale come lo è stato Gesù. Per questo motivo il vincolo matrimoniale è un ATTO SACRO, e chi lo rompe di certo subirà conseguenze negative: la Bibbia in Marco 10:9 dice: “Quello dunque che Iddio ha congiunto l’uomo non lo separi”.
Cosa invece constatiamo ogni giorno? Le famiglie si dividono! Perché? Chi vuole questo? Chi potrebbe avere interesse a disunire le famiglie ? Chi?! Se non chi vuole distruggere i piani di Dio? L’unico obbiettivo di tale essere non è annientare solo la famiglia, ma sopratutto ciò che il Signore ha in mente!
Colui che dal principio ha iniziato a guastare la creazione di Dio, satana, il principe delle tenebre, l’angelo caduto, il diavolo, ecco il nemico del Signore Iddio e anche nostro.
È chiaro quindi che il nucleo familiare è sotto tiro dal maligno per far in modo che non si realizzi il piano del Signore.
Il diavolo vuole impedire l’unione della coppia ostacolando sin dai primi approcci, soprattutto nei figli di Dio. Questi attacchi e impedimenti si traducono per i giovani cristiani in persecuzioni vere e proprie. Preghiamo per i nostri giovani affinché non possano commettere degli errori irreparabili nella scelta dei loro compagni/e ed essere benedetti per la loro vita coniugale.
Abramo conosceva bene questa realtà spirituale tanto da chiedere al suo servo Eliazer di andare a cercare una moglie per Isacco fra la sua gente (Genesi 24:1-9). Egli ubbidiva al comando del Signore e inoltre cercando fra i suoi una donna per suo figlio poneva un manto di protezione sulla vita matrimoniale, ed ancora, era certo che Dio lo avrebbe guidato nella scelta perché era nella Sua volontà (Genesi24 :7).
Al giorno d’oggi nella nostra società non sono più i genitori a scegliere i fidanzati o fidanzate dei figli, ma come Abramo, possiamo presentare questa situazione nelle mani del Padre Nostro affinché Lui possa guidare i passi dei nostri giovani nelle scelte da fare. Anche loro possono far tesoro di questo racconto biblico per comprendere quanto è importante anche per il Signore, la scelta di un compagno/a.
Fine prima parte
La Famiglia n°2
Dopo aver studiato la famiglia prima e dopo il peccato di Adamo ed Eva, vogliamo ora considerare uno per uno i componenti della stessa.
CARATTERISTICHE DELL’UOMO
Anche qui è necessario andare all’ origine chiedendoci quale RUOLO il Signore ha dato all’ UOMO e per afferrare il ruolo conferitogli andremo a scoprire quali sono le caratteristiche fisiche, spirituali e psicologiche.
In Genesi 2:7-8; 15-16-17 è scritto:
“Allora l’Eterno DIO formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi l’Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato".
L’Eterno DIO prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. L’Eterno DIO comandò all’ uomo dicendo: "Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.
Da questi versi noi notiamo tre aspetti fondamentali:
1° - Dio crea l’uomo;
2° - Egli lo colloca in luogo detto “Eden” che significa “gioia”;
3° - Gli dà delle precise disposizioni.
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1°- Dio ha creato l’uomo dalla terra. Adamo deriva dalla parola ebraica “Adamè” che significa “Terra”, quindi cercando di italianizzare il termine Adamo potremo dire “Terrestre”. L’uomo è stato tratto dalla terra, ma cosa rappresenta essa per l’uomo? Secondo la volontà del Signore, la terra per l’uomo è il mondo circostante da cui poter ricavare sostenimento, nutrimento e sviluppo sotto tutti gli aspetti. Significa ricevere ricchezze, benedizioni. Secondo la sapienza di questo mondo, essa rappresenta il mezzo per acquistare potenza prepotentemente, schiacciando il prossimo.
2°- Quindi gli è stato detto di lavorare e custodire il giardino dell’Eden.
“Lavorare e custodire”
Queste mansioni sono simili poiché mentre il “contadino” lavora il giardino nello stesso tempo lo “custodisce”, ma tra le due la principale è il custodire. Comunque se il Signore ha dato all’uomo di lavorare la terra è evidente che è stato creato fisicamente più adatto della donna a farlo. Anche se oggi possiamo trovare delle donne molto più forti di alcuni uomini, ciò non dimostra il contrario.
Il concetto dell’essere uomo più forte della donna nella struttura fisica, lo voglio ribadire non per creare antagonismo fra i due sessi, ma per sottolineare una diversità di caratteristiche. Esse servono alle mansioni specifiche dell’uomo e della donna date dal Signore. Il “custode” deve stare attento, pronto a reagire, è una sentinella che avvisa nel tempo utile del pericolo e provvede a difendere e a proteggere le persone o le cose che gli sono state affidate. Egli è nella battaglia sempre in prima linea, dà l’esempio. È una persona stabile e affidabile, ci si può fidare. Intravede il pericolo da lontano e reagisce prendendo le dovute precauzioni, è sapiente ed ha conoscenza.
L’uomo quindi è stato creato strutturalmente adatto per lavorare e custodire. Non per lavorare sotto la maledizione (col sudore), ma con la gioia e la pace che solo il Signore sa dare e custodire non dagli altri uomini, ma dal maligno. Adamo doveva custodire l’eredità che Dio gli aveva affidato essendo per questo rivestito di una certa autorità persa con il peccato. Noi invece come figli di Dio dobbiamo lavorare il nostro “Eden” che è il cuore e custodirlo. In Proverbi 4:23 è scritto: "Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita”. Come si può notare con l’atto d’amore di Gesù Cristo, Dio rimette l’uomo, che smette di peccare, nel giardino dell’Eden.
3°- Come terza ed ultima constatazione che abbiamo fatto, sono le chiare disposizioni di mangiare tutto, tranne il frutto dell’albero della Conoscenza del bene e del male. Su questo argomento non mi soffermerò perché l’ho trattato ampiamente nelle sessioni precedenti.
Ora volendo fare un identikit dell’uomo con le sue caratteristiche possiamo affermare in linea di massima che egli è tendente alla razionalità, è fermo, stabile, poco propenso ai cambiamenti, meno sentimentale e romantico della donna, si sente attaccato alla famiglia più per responsabilità che per altro, sviluppa i suoi affetti e sentimenti verso i suoi in maniera differente dalla donna.
Con la maledizione queste caratteristiche sono state alterate mostrandoci una figura d’uomo completamente diversa da modello che il Signore aveva pensato e creato. La stabilità diventa instabilità, affidabilità diventa inaffidabilità, la fermezza diventa chiusura totale al dialogo ed ostinatezza, quindi anche essere ottuso, la responsabilità diventa irresponsabilità e superficialità, abbandono dei principi morali e spirituali troppo facilmente.
In 2Timoteo 3:1-5 abbiamo ancora altri esempi di come purtroppo è in genere l’uomo oggi, troppo lontano da quell’immagine d’uomo fatta a somiglianza di Dio (Genesi 1:27).
Ruolo dell’uomo nella famiglia
a) Come Marito (compagno ideale per la moglie)
b) Come Padre (educatore affettuoso e sapiente)
c) Come Capofamiglia (autorità ed esempio)
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a) Ruolo dell’uomo come Marito
In Efesini 5 dal verso 25 al 33 troviamo scritto: “Mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la chiesa e ha dato Se stesso per lei… Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa… Ma ciascuno di voi così ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito”.
Non è molto difficile dedurre da questo passo quale sia il “Ruolo di un marito”; più volte viene indicato dall’ Apostolo Paolo di “…amare la propria moglie”. Tale sentimento dev’essere così forte da spingere Paolo a paragonarlo alla relazione esistente tra Gesù Cristo e la Sua chiesa.
Se ogni uomo, figlio di Dio, potesse comprendere quanto Gesù ami la chiesa e in che modo l’ha amata, risolverebbe il 50% dei suoi problemi con la propria moglie.
Il ruolo del marito è amare la moglie come il proprio corpo. Il verso 29 di Efesini 5 dice espressamente di nutrire e curare teneramente la moglie. Qualcuno forse, erroneamente, potrebbe trovare delle obiezioni, perché sembra stia esagerando mettendo in evidenza l’attenzione particolare da rivolgere alla propria donna, ma non sono io a dirlo bensì la Parola di Dio.
Dobbiamo considerare comunque che le donne sono fisicamente e sentimentalmente diverse da noi uomini.
A volte un piccolo gesto d’affetto per il marito può essere considerato superfluo, mentre può dare molto alla moglie. Un fiore, una carezza, un cioccolatino o quello che piace di più alla propria compagna, una pizza, una passeggiata non farebbe male alla relazione di coppia.
Amare la moglie significa anche aiutarla nei lavori domestici cercando di mettere da parte quella mentalità che l’uomo in casa non deve fare niente. Se mia moglie ha bisogno, perché non devo lavare i piatti o pulire il pavimento o stendere la biancheria, ecc.? Forse tanti uomini hanno già da tempo superato certe posizioni puramente maschiliste ereditate dai nostri avi e da modi di pensare locali, eppure vi assicuro che tra coloro che hanno deciso di seguire Cristo e si sono battezzati da adulti, ve ne sono tanti ancora, meno propensi a lasciare lo scettro dell’orgoglio maschile. Mostriamo quindi, altruismo nei confronti della propria moglie, prendendo esempio da Gesù che si è dato per la chiesa fino a morire per essa.
Rimaniamo fermi nel patto che con lei abbiamo fatto davanti a Dio e agli uomini essendo fedeli mariti di una sola moglie come dice 1Timoteo 3:2.
I divorzi ogni anno non solo in Italia, ma anche in altre nazioni non si contano più. Non solo coppie di pochi anni di matrimonio, ma anche famiglie con venti o trent’anni, si dividono creando delle ferite a tutti i componenti della stessa. Purtroppo anche fra i credenti si sentono di queste storie. Sono profondamente convinto che se ascoltassimo con attenzione la guida e i consigli che lo Spirito Santo attraverso la Parola di Dio, ci dà, non ci sarebbero nella chiesa del Signore, tante famiglie separate ecc..
Infine voglio evidenziare il diritto da parte del marito di annullare un voto fatto dalla moglie che potrebbe mortificare la sua persona. Forse non tutti erano al corrente di questo atto spirituale svincolante da parte del marito, ma è bene conoscere profondamente la Parola di Dio sotto tutti gli aspetti.
In Numeri 30:13 è scritto: "Il marito può confermare o annullare qualunque voto o qualunque giuramento vincolante, che mira a mortificare la sua persona”.
b) Ruolo dell’uomo come Padre
Leggiamo in Isaia 38:19 ove è scritto: “…il padre farà conoscere ai figli la TUA fedeltà”. In Ebrei 12:7 ancora dice: “Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli, qual è infatti il figlio che il padre non corregge?”. Il ruolo principale quindi di un PADRE è di istruire e correggere i propri figli, sia nel senso spirituale che naturale.
Ora tralasciando l’aspetto naturale, vogliamo approfondire che significa ISTRUIRE qualcuno spiritualmente.
Istruire è far conoscere la Parola di Dio, educare alla preghiera, alla meditazione giornaliera, insegnare ai nostri figli di metterla in pratica verificandone le benedizioni in essa contenute. È chiaro ed evidente che il compito del Padre non si esaurisce dando queste nozioni come fosse un dettato, ma naturalmente l’istruzione darà i suoi frutti solo se il nostro dire sarà accompagnato dal nostro fare. Io non potrò insegnare ai miei figli la preghiera raccontando di Gesù che pregava, mentre loro non mi hanno mai visto pregare, o leggere e meditare la Parola di Dio. Consideriamo bene che essi fino ad una certa età saranno come una carta assorbente e prenderanno da noi quello che siamo, sia esso buono o cattivo.
Istruire è metterli in guardia dai pericoli e dal nemico della nostra anima dopo averli equipaggiati della giusta armatura. “Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo, poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le podestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti”. (Efesini 6:11-12)
Istruire nella Parola del Signore, è anche mostrare una caratteristica fondamentale che c’è nel rapporto tra Dio e i suoi figli, cioè l’amore grande, la pazienza, la compassione. “In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il Suo figlio unigenito nel mondo affinché noi vivessimo per mezzo di Lui”. (1Giovanni 4:9)
Penso che amare i propri figli non è molto difficile, ma farlo in funzione di un obiettivo è un po’ diverso. Poiché amare un figlio non è fargli solo coccole ed esaudirgli tutti i suoi desideri, ma è fargli sentire il nostro amore, dandogli la giusta attenzione e dedicandogli del tempo.
Spesso succede che per le varie attività svolte dal padre passano i giorni e poi i mesi ed infine gli anni che non ci si è resi conto che i figli sono ormai adulti e non c’è più la possibilità di insegnare loro qualcosa. Ora è il tempo di cogliere i frutti del nostro lavoro verso di loro, ciò che abbiamo seminato quello mieteremo.
Ed io mi stupisco quando sento dei genitori che si lamentano dei propri figli senza dare un ben che minimo accenno alle loro responsabilità. Qualcuno dice: “Ho lavorato tutta la vita per i miei figli ed ora invece sono abbandonato…”. Perché non si fa un’attenta valutazione del tipo di amore che si da ai propri figli?
Facciamo tesoro dell’esperienza di tanti che non godono dei propri figli, specie quando questi diventano adulti, e ritorniamo all’origine, alla Parola di Dio.
Il Signore è stato e lo è ancora oggi, pieno di mille attenzioni nei confronti dei Suoi figli. Il Signore ci desidera fino ad essere geloso (Giacomo 4:5), a Lui piace passare del tempo con i Suoi figli, poiché vuole trasmettere loro il Suo amore, vuole mostrare i Suoi progetti, vuole farli partecipi della Sua gioia. Qualifichiamo il nostro amore verso i figli a noi affidati prendendo esempio dal nostro Dio che è buono verso di noi.
Infine ISTRUIRE è correggere, allevare i figli nella disciplina e nell’ ammonizione del Signore (Efesini 6:4).
Un altro aspetto molto importante del ruolo di un padre è proprio quello di correggere i figli. Correzione non dobbiamo abbinarla subito a punizione, poiché correggere non significa punire in quanto la punizione è solo un mezzo, con tutti i suoi lati negativi, per far comprendere la via giusta da seguire. Quindi correggere va e deve essere intesa come il fare comprendere meglio, illustrare bene ai figli ciò che è prezioso da ciò che non lo è. Io posso insegnare a mio figlio di non dire bugie dandogli me stesso come esempio, ma non potrò impedirgli di dirle in quanto la scelta dipenderà da lui. La scelta di dire o non dire bugie, sarà facilitata se gli avrò fatto capire bene le conseguenza sia naturali e morali che spirituali. Non credo che allo stesso modo punendolo soltanto potrò ottenere dei buoni risultati, anzi penso che questo atteggiamento da parte mia provocherà in mio figlio un’ira che io potrò mietere a suo tempo. “E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli…” (Efesini 6:4).
c) Ruolo dell’uomo come Capo Famiglia
Leggiamo 1Timoteo 3:4: “…uno che governi bene la propria famiglia e tenga i figli in sottomissione con ogni decoro”.
Qui noi vediamo subito la figura dell’uomo nella famiglia, come l’Autorità e Capo.
Che cosa significa governare?
Governare è guidare, dirigere verso una meta un gruppo di persone. È necessario però mentre si è in viaggio verso la meta, che il capo famiglia possa saper affrontare e superare nel modo più giusto e sapiente le situazioni che tutta la famiglia verrà a trovarsi. Per poter ottenere un gruppo, nel nostro caso i componenti famigliari, ben compatto e che non esitano alle direttive del proprio capo, bisogna esser riconosciuto come capo ed avere la piena fiducia di tali persone e conseguentemente ricevi autorità su loro. Sì, un uomo deve conquistarsi anche nell’ambito della propria famiglia la fiducia dei suoi. Condizione questa indispensabile nel rapporto tra capo e famiglia.
La moglie deve avere fiducia nel proprio marito, i figli lo stesso nel loro padre senza la quale il rapporto sarebbe mancante, come mutilato di una parte e chiaramente con diverse conseguenze negative modificando completamente i ruoli nella famiglia, cominciando dall’uomo, poi dalla donna e infine dai figli. Il ruolo principale quindi come CAPO nella famiglia dell’uomo è governare bene la propria famiglia.
Il Signore ha equipaggiato bene l’uomo per poter adempiere nel miglior modo questo suo compito, ed è stato trattato questo argomento parlando delle caratteristiche fondamentali dell’uomo (vedi parte 1^).
Abbiamo visto che fiducia ed autorità sono direttamente proporzionali, camminano di pari passo.Quando c’è, nella relazione uomo-famiglia, quella giusta fiducia, c’è anche autorità e sottomissione. Il capo famiglia deve scambiare la fiducia con la sottomissione della famiglia e nello scambio c’è l’autorità.
L’autorità è la somma di queste due condizioni. Non posso pensare che i miei saranno sottomessi a me solo perché uso la forza, quindi mi illuderò di avere autorità nella mia famiglia. La vera autorità è quella che ci viene data dall’alto, dal Signore e senza le condizioni innanzi dette non otterrò autorità.
L’autorità di cui parla la Bibbia, non è quella strappata con violenza ai nostri figli, ma è dando per primi l’esempio che riceveranno automaticamente, sì voglio usare questo termine anche se per le cose spirituali lo trovo poco appropriato, ma è così perché quando tu dai per primo l’esempio e acquisti la fiducia dei tuoi ricevi autorità, è una legge spirituale.
Un grande esempio di sottomissione è stato proprio il Signore Gesù che era sottomesso al Padre (Giovanni 12:49-50).
In Luca 6:46 è scritto: “…perchè mi chiamate Signore e non fate quello che vi dico?”.
Dunque Gesù pur essendo Signore era sottomesso al Padre, lo stesso noi come uomini e soprattutto come capofamiglia dobbiamo sottometterci a Lui, solo così potremo insegnare la sottomissione. Mi piace l’esempio del Centurione romano che disse: “…io comando diversi, ma a mia volta sono sottomesso ad altrui”. (Luca 7:8)
Per governare bene ho bisogno di non commettere errori altrimenti porto allo sbaraglio tutta la mia famiglia. Per non sbagliare ho bisogno di sapienza da parte del Signore.
I primi capitoli dei Proverbi possono esserci molto utili per imparare la sapienza e come farla propria, perciò vi invito a leggere i primi quattro capitoli dei Proverbi, ma io voglio citarvene solo alcuni versi: “…se lo cerchi come l’argento e ti dai a scavarlo come un tesoro nascosto, allora intenderai il timore dell’Eterno, e troverai la conoscenza di Dio” (Proverbi 2:4-5)
"Quand'ero ancora fanciullo presso mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre, egli mi ammaestrava e mi diceva: «Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei comandamenti e vivrai. Acquista sapienza, acquista intendimento; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene; non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. La sapienza è la cosa più importante; perciò acquista la sapienza. A costo di tutto ciò che possiedi, acquista l'intelligenza. Esaltala ed essa ti innalzerà; ti otterrà gloria, se l'abbraccerai." (Proverbi 4:3-8)
Governiamo bene quindi la propria famiglia prendendo esempio da Gesù che lo fa molto bene con la chiesa.
Panoramica della Creazione di Dio
Perché Dio ha creato l’uomo?
- DIO HA CREATO L’UOMO per condividere con delle creature libere, il Suo Essere: Amore, vita, fede, virtù, ricchezze, potenza ecc. ( Così DIO creò l’uomo a sua immagine; lo creò ad immagine di DIO; li creò maschio e femmina. Gen. 1:27 – L’Eterno chiamò l’uomo e disse:<<Dove sei?>> Gen 3:9 – << … E ora che faccio Io qui?>> Is.52:5 )
- DIO È PERFETTO, quindi senza bisogni o necessità alcuna, queste caratteristiche sono indice di mancanza e di debolezza. (… come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli. Matt. 5:48) DIO non aveva bisogno di condividere con qualcuno, non è stata una necessità, non aveva un vuoto in Se, ma la gioia che provava nel poter dare una parte di Se stesso, che lo ha spinto a creare l’uomo.
- L’UOMO È STATO MESSO AL CENTRO DEL CREATO, è stato creato alla fine, dopo gli angeli, le piante e gli animali, tutto è stato fatto per l’uomo, compresi gli angeli. Gli angeli sono stati creati per essere messaggeri fra DIO e l’uomo. (Poi l’Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente e vi pose l’uomo che aveva formato. Gen. 2:8..15)
- L’UOMO È UNO SPIRITO LIBERO. L’uomo e gli angeli sono le uniche creature che hanno coscienza di DIO creatore e sono stati fatti liberi di servire, accettare, condividere, o no, il Signore. La lode non ha nessun valore se viene fatta da un robot o da un essere comandato a farlo. Quindi ha dato sia agli angeli che all’uomo la libera scelta. (Se le cose sono degenerate è dipeso solo dalla volontà degli angeli e degli uomini). ( … scegli dunque la vita, perché tu possa vivere… Deut. 30:19)
- DIO AVEVA DATO ALL’UOMO L’AUTORITÀ SULLA CREAZIONE. Ogni cosa sulla terra gli era sottomessa. ( …abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano. Gen. 1:26) Gesù, guarendo le persone, camminando sulle acque, fermando la tempesta, ci ha mostrato come doveva essere l’Adamo di DIO.
- GLI HA DATO LA VITA ETERNA. Egli non doveva morire, perché non c’era la morte. La morte è venuta con il peccato (Il salario del peccato è la morte. Rom.6:23)
- LO SCOPO DELL’UOMO ERA (ed è rimasto lo stesso) ELEVARSI ALLA STESSA SPIRITUALITÀ DI DIO, partendo dall’essere simile a Lui, (…facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza Gen. 1:26) vivendo quindi alla presenza di Dio staccati dalla terra. (“Or Enoc camminò con DIO” Gen. 5:24 – “Carissimi, ora siamo figli di DIO, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando Egli sarà manifestato saremo simili a Lui, perché lo vedremo come Egli è. E chiunque ha questa speranza in Lui, purifichi se stesso, come Egli è puro.” 1Giov. 3:2-3)
Risvolto della Creazione di Dio
Bibbia, Scienza e Filosofie a confronto
- DIO HA CREATO L’UOMO. Egli non può essere stato creato dal nulla, per la combinazione fortuita di elementi esistenti in natura. Comunque da dove vengono i minerali, la terra i pianeti, l’universo? Dal nulla? La teoria dell’evoluzione porta inesorabilmente in un vicolo cieco. Se io dovessi credere nella teoria dell’evoluzione, devo concludere che DIO non esiste. Tale concetto è diabolico, perché lo scopo del maligno è proprio portare fuori dalla portata dell’uomo la “vita eterna”, ciò significa che non essendoci più regole, l’uomo pensa: “sono libero. Dopo questa vita non c’è giudizio, perciò godo e mi diverto quanto più posso”.
- DIO È PERFETTO. E’ strano pensare che la precisione dei movimenti dei pianeti e costante nel tempo, sia frutto del caos primordiale. Che nel più piccolo dei semi non sia racchiuso tutto il programma di sviluppo di una pianta, una specifica pianta. Dato che il seme della mela produce mele, quello del pino i pini, quello delle cicorie le cicorie e così via. Il feto che scandisce bene il tempo sapendo che dopo nove mesi di gestazione è giunto il momento di uscire e nascere. Un orologio che funzioni bene, è senz’altro il manufatto di una persona intelligente, che ha progettato, disegnato ed infine realizzato. Non posso immaginare che da una mega-esplosione confusa, sia nato un sistema solare così perfetto, ci vorrebbe più fede nel credere in questa teoria, che credere che il Signore abbia creato ogni cosa. (… come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli. Matt. 5:48)
- L’UOMO È STATO MESSO AL CENTRO DEL CREATO. Questo non significa che è diventato dio di se stesso. Tale posizione è un dono, un privilegio ricevuto dal Signore Iddio e non la filosofia “io sono dio, sono al centro di ogni cosa e non c’è altro dio” (Poi l’Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente e vi pose l’uomo che aveva formato. Gen. 2:8..15)
- L’UOMO È UNO SPIRITO LIBERO. Una libertà che è andata persa essendo divenuti trasgressori della legge. L’omicida non è omicida fino a che non ha commesso il reato e rimane libero fino a quel momento. Dopo viene condannato e legato, … non è più libero. Ogni mia scelta condizionerà la mia libertà. La base fondamentale della libertà è l’amore. L’amore non fa male ad alcuno. (... scegli dunque la vita, perché tu possa vivere. Deut. 30:19)
- DIO AVEVA DATO ALL’UOMO L’AUTORITÀ SULLA CREAZIONE. Molti problemi ecologici ambientali anzi tutti, hanno la causa nell’uomo. Il buco dell’Ozono, inquinamento atmosferico, dei mari, del suolo e sottosuolo, scombussolamento delle stagioni, del clima ecc. Parte dell’autorità dopo il peccato gli è stata tolta (autorità spirituale), ma una parte naturale gli è stata lasciata. I risultati oggi più di ieri li stiamo toccando con le nostre mani. ( …abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano. Gen. 1:26)
- GLI HA DATO LA VITA ETERNA. Ci sono alcuni che credono nella reincarnazione, quasi fosse questa una sorte di vita eterna. Ma se io fossi una persona vissuta nel ‘700 e a sua volta reincarnata da una dell’epoca dei Romani, come mai la popolazione aumenta sempre di più? E se è pur vero che uno si reincarna per scontare delle pene commesse, come mai uno non ricorda più il reato commesso tre secoli prima? E se diventassi una farfalla come potrei pagare il mio misfatto? E mentre io stessi scontando la mia pena e commettessi altri reati, come del resto è ovvio che accade, come farei a riscattarmi ? Quante altre vite avrei bisogno ? E’ una storia infinita, non ha senso, è diabolico credere in questa dottrina. (Il salario del peccato è la morte. Rom.6:23)( … dopo la morte viene il giudizio. Ebr. 9:27)
- LO SCOPO DELL’UOMO ERA (ed è rimasto lo stesso) ELEVARSI ALLA STESSA SPIRITUALITÀ DI DIO. C’è uno scopo nella vita dell’uomo, divenire simili a Dio, eterni come Lui, ma non ab eterni, attraverso la purificazione della nostra anima, grazie al sacrificio di Gesù sulla croce, versando il Suo sangue per i nostri peccati. (…facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza Gen. 1:26) (“Or Enoc camminò con DIO” Gen. 5:24 ) (“Carissimi, ora siamo figli di DIO, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando Egli sarà manifestato saremo simili a Lui, perché lo vedremo come Egli è. E chiunque ha questa speranza in Lui, purifichi se stesso, come Egli è puro.” 1Giov. 3:2-3)
La "PAROLA"
1 Nel principio era la
Parola e la Parola era
presso Dio, e la Parola
era Dio. 2 Egli (la Parola)
era nel principio con Dio.
3 Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui (la Parola), e senza di Lui nessuna
delle cose fatte è stata fatta. 4 In Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
5 E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno compresa. 6 Vi fu un uomo
mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. 7 Questi venne come testimone per rendere
testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui; 8 Egli non era la luce,
ma fu mandato per rendere testimonianza della luce. 9 Egli (la Parola) era la luce vera,
che illumina ogni uomo che
viene nel mondo. 10 Egli
(la Parola) era nel mondo, e
il mondo fu fatto per mezzo
di Lui, ma il mondo non lo ha
conosciuto. 11 Egli è venuto
in casa sua, e i suoi non lo
hanno ricevuto, 12 ma a tutti
coloro che lo hanno
ricevuto, Egli ha dato
il diritto di diventare figli
di Dio, a quelli cioè che
credono nel suo nome,
13 i quali non sono nati da
sangue, né da volontà di carne,
né da volontà di uomo, ma sono
nati da Dio.14 E la Parola si è
fatta carne ed ha abitato fra di
noi; e noi abbiamo contemplato
la sua gloria, come gloria
dell' Unigenito proceduto dal
Padre, piena di grazia e di verità.
(Dal Vangelo di Giovanni cap.1)
Chi siamo dunque!
Siamo delle persone che hanno creduto nella Parola di DIO e hanno accettato di seguire Gesù così come è scritto nel vangelo dell'Apostolo Giovanni.